Nonostante utilizzino tutti il connettore USB-C, le varie tipologie di ricariche rapide adottate dai produttori di smartphone si differenziano per qualche particolarità che le rende incompatibili l’una con l’altra. La mancanza di uno standard comune ad alto livello ha costretto le aziende a fare da se con soluzioni proprietarie ma il recente rilascio delle specifiche USB-PD da 240W potrebbe cambiare le carte in tavola.
La fine delle ricariche rapide proprietarie?
Anche se Samsung e Nothing hanno attirato alcune critiche per aver rimosso il caricabatterie dalla confezione di vendita e averlo reso un acquisto separato, molti utenti possono certamente cavarsela senza acquistarne uno. Questo perché entrambe le aziende si affidano allo standard universale USB Power Delivery per la ricarica rapida.
Nonostante ciò che il nome vorrebbe farvi credere, Samsung Super Fast Charging non è uno standard proprietario. Si basa invece sulla specifica USB-PD Programmable Power Supply (PPS). In termini pratici, si può utilizzare qualsiasi caricabatterie compatibile con USB-PD, anche di terze parti, per caricare un moderno dispositivo Samsung.
Tuttavia, lo stesso non vale per molti altri marchi di smartphone, tra cui Xiaomi, OnePlus e Oppo, solo per citarne alcuni. Questi marchi sono oggi in prima linea nella tecnologia di ricarica rapida degli smartphone, con i rispettivi protocolli che supportano fino a 200W di potenza. Tuttavia, se si è utilizzato un caricabatterie USB-PD con questi dispositivi, storicamente sono stati limitati solo a 18 o 27 W.
USB-PD per tutto: dagli smartphone ai laptop
Gli smartphone moderni con ricarica proprietaria possono caricare a velocità vertiginose, ma supportano solo un misero 27 W tramite USB Power Delivery. Inutile dire che questa disparità è motivo di preoccupazione. A differenza delle soluzioni proprietarie, USB Power Delivery è diventato quasi universale in questi giorni e lo si trova supportato su qualsiasi cosa, dai Macbook agli altoparlanti Bluetooth.
L’adozione di uno standard universale come USB Power Delivery non risolverà il problema della frammentazione USB-C in una notte, ma consentirà almeno di condividere i caricabatterie tra più dispositivi. Molti dispositivi come i laptop supportano già oggi la ricarica da 100 W tramite USB-PD. E la nuova specifica aggiornata a 240 W dovrebbe rendere lo standard ancora più onnipresente in futuro. A tal fine, i caricabatterie compatibili con USB-PD dovrebbero continuare a diventare più economici poiché sempre più dispositivi li supportano.