Vivo come Xiaomi e OPPO: sviluppato internamente il nuovo ISP V1+

Da Lorenzo Spada

Nel corso degli ultimi anni Qualcomm e Mediatek hanno fatto le proprie fortune essendo le uniche scelte di rilievo per i produttori di smartphone non volessero sobbarcarsi i costi di sviluppare internamente un proprio SoC. Di recente però sempre più aziende stanno facendo i primi passi verso lo sviluppo di SoC personalizzati, con il primo passo che per tutti è lo sviluppo di un ISP. Xiaomi lo ha fatto con il Mi MIX Fold e il suo Surge C1, OPPO lo ha fatto con il Find X5 Pro e il MariSilicon X e adesso è stata la volta di Vivo con il nuovo V1+.

Il Vivo V1+ ha fatto il suo esordio a bordo della serie X80 che utilizza il Mediatek Dimensity 9000. Per tale ragione, l’azienda ha affermato di aver lavorato a strettissimo contato con Mediatek per ottimizzare il lavoro del proprio ISP con il SoC: ciò è risultato in 35 domande di brevetto congiunte e 350 giorni di lavoro che ha visto coinvolti 300 dipendenti delle due aziende.

Vale la pena sottolineare che OPPO e Vivo fanno parte della stessa holding company BBK, il che significa che molto probabilmente le differenze fra i due ISP sviluppati internamente è davvero minima (se non nulla).

Con la messa a punto del suo algoritmo di riduzione del rumore, il VVivo 1+ può scattare foto notturne in situazioni in cui l’illuminazione ambientale è inferiore a 1 lux. Ciò è reso possibile anche dai 32 MB di SRAM del chip e dalla velocità di trasmissione dati di 8 GB/s.

Inoltre, vivo ha annunciato miglioramenti della luminosità dell’immagine del 16% e della precisione del bilanciamento del bianco del 12%. Le parti più importanti di una foto possono infatti vedere ulteriori aumenti della luminosità fino al 350%, facendo apparire le immagini “più luminose e trasparenti“, consentendo di percepirne di più i dettagli. Anche la modalità Zeiss Natural Color ottiene un miglioramento dell’8,3% nella precisione del colore e regolazioni fini del tono.

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