Xiaomi accusata di aver coperto l’eplosione di un Redmi Note 3

Da Lorenzo Spada

Iniziamo l’anno con un presunto scandalo che ha coinvolto Xiaomi e l’esplosione di un suo smartphone. Lo scandalo del Samsung Galaxy Note 7 sembra aver colpito non solo Samsung stessa ma anche altri produttori. Di fatto, dopo i vari problemi legati alle batteria, la maggior parte dei produttori ha aumentato i controlli nelle varie linee produttive al fine di assicurarsi che non si verifichino incidenti del genere. Di recente però abbiamo scoperto attraverso dei report provenienti dalla Cina che Xiaomi, in seguito ad un incidente che ha coinvolto uno Xiaomi Redmi Note 3 e la sua batteria, avrebbe cercato di mettere tutto a tacere senza renderlo noto.

In pratica, lo smartphone di un utente cinese ha preso fuoco in maniera inavvertita mentre si trovava sotto carica (uno Xiaomi Redmi Note 3) ma fortunatamente l’utente non ha subito alcun danno. Lo smartphone era stato acquistato il 1° Marzo scorso mentre l’incidente si è verificato il 21 Dicembre. Rivoltosi a Xiaomi, l’assistenza ha proceduto al rimborso totale del costo dello smartphone più l’equivalente di 80 euro per compensare.

Tuttavia, a questo punto la vicenda si fa interessante: stando a quanto riportato, Xiaomi avrebbe inviato allo sfortunato utente un modulo da firmare inerente alla non divulgazione di questo incidente pena la decaduta della somma di compensazione.

Si tratterebbe di una caduta di stile e non di poco conto il fatto di voler coprire un incidente relativo alla sicurezza degli utenti. C’è da dire comunque che al momento Xiaomi non si è espressa in merito e probabilmente mai lo farà, per cui non abbiamo ancora fra le mani tutte le carte della vicenda.

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1 commento
  • Ciao, se vero la parte della lettera di non “divulgazione” sono d’accordo sulla caduta di stile.
    Ma prima di sentenziare bisogna approfondire. Auguri di buon anno.

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