Xiaomi accusata di aver “chiuso un occhio” sull’inquinamento ambientale

Da Lorenzo Spada

Il produttore cinese  Xiaomi è stato accusato da importanti ecologisti di non aver rivelato trasgressioni ambientali da parte di un fornitore, il che potrebbe avere un impatto sull’imminente offerta pubblica di 10 miliardi di dollari della società.

Due organizzazioni ambientaliste cinesi – l’Institute of Public and Environmental Affairs (IPE) e Luse Jiangnan – hanno affermato di aver scoperto che le acque reflue acide inquinate col rame erano state scaricate da una fabbrica di circuiti stampati nella città di Suzhou. La fabbrica fornisce indirettamente Xiaomi, ha detto l’IPE. I test dell’acqua di Suzhou condotti da un laboratorio indipendente hanno rilevato che l’acidità supera di oltre 1.000 volte il limite consentito dalla legge cinese e che i livelli di rame superano di oltre 195 volte il limite legale.

I problemi ambientali posti da Xiaomi sono molto pericolosi e severi“, ha detto Ma Jun, fondatore di IPE, che ha guidato un’indagine del 2011 che ha scoperto l’inquinamento tra i fornitori cinesi di Apple, spingendo il gruppo di Cupertino a rinnovare la catena di approvvigionamento.

La scorsa settimana l’IPE ha scritto pubblicamente a Xiaomi chiedendo alla società di sospendere la sua IPO fino a quando il produttore di smartphone non riuscisse a dimostrare che l’azienda e i suoi fornitori diretti siano conformi alle regole ambientali.

Fang Yingjun, direttore di Luse Jiangnan, ha detto che le autorità locali sono state in loco la settimana scorsa ispezionando la fabbrica Ichia a Suzhou. “Le autorità ambientali locali stanno prendendo molto sul serio questo problema“, ha affermato Fang. Ha detto che il flusso d’acqua degli effluenti citati nel rapporto aveva smesso di emettere fluido a partire da giovedì mattina.

IPE e Luse Jiangnan hanno detto che Xiaomi non ha rivelato adeguatamente i rischi ambientali nella sua catena di approvvigionamento nella bozza di prospetto presentata a maggio alla borsa di Hong Kong.

Al momento Xiaomi ha rifiutato di commentare ma è chiaro che una situazione del genere deve essere presa con molta attenzione per evitare dei problemi legati all’IPO.

*L’immagine in copertina è solo un esempio

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