L’ultimo rapporto trimestrale della società di ricerca Strategy Analytics mostra che le spedizioni globali di smart speaker sono cresciute a un tasso sorprendente del 197% su base annua, raggiungendo un record di 22,7 milioni di unità nel terzo trimestre del 2018. A dominare sono sempre Amazon e Google, ma Xiaomi si è posizionata al quinto posto nonostante le sue spedizioni solo in Cina.
Con tale crescita, il mercato globale è su una traccia per superare le 100 milioni di unità in uso durante l’ultimo trimestre di quest’anno. Secondo Canalys, il mercato è cresciuto del 187% nel secondo trimestre del 2018, con spedizioni di 16,8 milioni di unità.
David Mercer, vicepresidente di Strategy Analytics, ha dichiarato:
Il numero di smart speaker in uso a livello mondiale si assesterà sulle 100 milioni di unità al mese e supererà le 125 milioni entro la fine dell’anno. Il mercato ha raggiunto questo traguardo chiave più rapidamente di quasi tutti gli altri dispositivi tecnologici di consumo lanciati negli ultimi dieci anni.
Venendo all’analisi della classifica, nel terzo trimestre del 2018 la categoria è stata guidata da Amazon con oltre il 32% di quota di mercato e 7,2 milioni di spedizioni. La seconda posizione è stata presa da Google che detiene circa il 23% della quota di mercato e ha spedito 5,2 milioni di unità. Alibaba è al terzo posto con una quota di mercato del 9,5% e 2,2 milioni di spedizioni. Un altro marchio cinese, Baidu, è stato il più grande motore del trimestre con un aumento della sua quota di mercato dall’1% nel secondo trimestre 2018 all’8% nel terzo trimestre 2018 e 1,9 milioni di spedizioni.
Dopo Alibaba e Baidu, Xiaomi occupa il quinto posto con l’8,4% di mercato e 1,9 milioni di spedizioni, come Baidu. Si tratta di un aumento significativo delle spedizioni da Xiaomi, visto che l’azienda ha spedito appena 0,1 milioni di unità nel terzo trimestre 2017. Si tratta di una crescita, di anno in anno, addirittura del 1800%. Questo è dovuto anche agli smart speaker a bassissimo costo.
Peccato solo che Xiaomi non si rivolga ancora all’Europa con i suoi smart speaker, magari in collaborazione con Google o Amazon.