Xiaomi e la perdita di fiducia degli investitori

Da Lorenzo Spada

Sembra un pò strano ma le aspettative che gli investitori di Xiaomi avevano per il 2015 non sono state rispettate. In particolare, il raggiungimento degli 80 milioni di smartphone venduti. Da un recente report del Wall Street Journal apprendiamo che questo è solo l’ultimo degli avvenimenti che hanno minato la fiducia degli investitori nei confronti della dirigenza, nonostante rimanga ancora la seconda start-up più importante in termini economici.

I problemi che hanno fatto insorgere questo abbassamento della fiducia possono essere riassunti in pochi semplici punti:

  • Il ricavo medio da ogni vendita è ben al di sotto rispetto alla concorrenza;
  • Pur puntando su una strategia mirata a vendere più dispositivi possibile sacrificando anche i ricavi, il rallentamento dell’economia cinese, insieme con l’abbassamento dei costi degli smartphone concorrenti, hanno tolto del market share fondamentale a Xiaomi.
  • La mancanza di SoC proprietari che abbasserebbe ulteriormente, nel lungo periodo, i costi da sostenere per lo sviluppo di uno smartphone.

A questi ci sentiremmo di aggiungere una mancanza grave nel settore alto del mercato con i vari ritardi nella presentazione dello Xiaomi Mi5. L’ultimo top di gamma di Xiaomi infatti risale a 17 mesi fa.

La dirigenza ha dato sempre l’impressione di avere il controllo della situazione e di non temere affatto la concorrenza. Una prima risposta è stata data con lo Xiaomi Redmi 3, smartphone che ha riacceso l’appeal nei confronti di chi oramai si stava per rivolgere alla concorrenza per il suo prossimo smartphone.

Voi che cosa ne pensate? Che si sia incrinato qualcosa nel meccanismo fino ad ora perfetto di Xiaomi?

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