Xiaomi e le vendite sospese in India

Da Lorenzo Spada

Durissimo colpo quello che si preannuncia per Xiaomi nel mercato indiano. A causa di problemi con l’azienda Ericson (in passato meglio conosciuta attraverso la collaborazione con Sony), il mercato indiano potrebbe rimanere precluso per un pò di tempo al produttore cinese. Questo non vuol dire solo non poter vendere direttamente ma anche non poter importare e pubblicizzare i propri prodotti. Ma qual’è il problema che intercorre tra Xiaomi ed Ericson?

Tale problema sarebbe rappresentato dalla violazione continuata di alcuni brevetti appartenenti ad Ericson. Per il momento, la corte di nuova Delhi sembra aver dato ragione ad Ericson, per cui lo stop alle vendite ed alle importazioni è già avvenuto. Come detto prima, questo è una grande battuta d’arresto per Xiaomi, visto che l’India è il secondo più grande mercato del mondo (in previsione) per quanto riguarda la tecnologia mobile, dietro solo alla Cina.

All’inizio del 2014, Ericson ha compiuto lo stesso procedimento con il produttore indiano MicroMax, portandolo in tribunale e costringendolo a stoppare le vendite. Qui di seguito vi proponiamo le parole di manu Jain, direttore del settore indiano di Xiaomi:

Mentre non abbiamo ricevuto una comunicazione ufficiale della Alta Corte di Delhi, il nostro team legale sta valutando la situazione sulla base delle informazioni che abbiamo.
L’India è un mercato molto importante per Xiaomi e vi risponderemo prontamente, se necessario e nel pieno rispetto delle leggi indiane. Inoltre, siamo aperti a collaborare con Ericsson per risolvere la questione amichevolmente.

Sicuramente ritorneremo sull’argomento, visto che è di estrema importanza per il nostro produttore preferito. C’è da dire però che la colpa di tutto ciò sarebbe solamente di Xiaomi, nel caso la corte di Nuova Delhi confermasse la sentenza.

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4 commenti
  • Se i tribunali indiani sono rapidi come il nostro caso Maro’, Xiaomi entrerà sul mercato indiano tra una decina di anni. 🙁

  • Nel mondo occidentale ci sono aziende che dopo aver copiato per anni e anni il lavoro ed i progetti svolti e risultanti dall’ ambiente libero (open) degli uomini, vorrebbero (non appena si sentono toccati nei loro interessi),
    bloccare chi non si adegua al loro
    modo di pensare.

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