Xiaomi indagata dall’antitrust… per il suo uso dei superlativi

Da Lorenzo Spada

Curioso caso quello che è venuto fuori nelle scorse ore e che riguarda il colosso cinese Xiaomi. Sembra infatti che esso abbia fatto delle politiche di pubblicità scorrette nei confronti di una nuova legge entrata in vigore in Cina circa un mese fa. Essa infatti vieta di pubblicizzare qualsiasi prodotto commerciale (per cui anche gli smartphone), utilizzando aggettivi e superlativi che lo pongano al di sopra della concorrenza. Ad esempio sono vietate le frasi: “i migliori del mercato” oppure sono “migliori di questo settore” ecc. Tale legge è stata emanata per proteggere la gente dalle potenziali esagerazioni che i produttori fanno e che potrebbero fuorviarla.

Non sappiamo come Xiaomi affronterà quest’indagine. Molto probabilmente però, per cercare di non arrecare maggiore danno alla propria immagine in Cina, modificherà tutta la propria linea di marketing. Eh si, perchè la nuova legge si applica non solo alla pubblicità in TV o sui manifesti ma anche a quella web. Considerando che Xiaomi fa del web la sua principale arma di propaganda, i cambiamenti che dovrà effettuare saranno parecchi.

Ci teniamo a sottolineare che quanto detto in precedenza sul fatto che Xiaomi cambierà le proprie politiche di marketing è un nostro pensiero, in quanto il produttore non si è ancora espresso in merito. Purtroppo non sappiamo neanche quali potrebbero essere le conseguenze nel caso in cui Xiaomi continuasse ad utilizzare tali affermazioni in futuro.

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