Nonostante Android 9 Pie fatichi ad arrivare al di fuori degli smartphone Pixel di Google, il processo di sviluppo di Android Q è già incominciato e sembra proprio che Xiaomi sia fra i produttori che sta partecipando allo sviluppo. Nelle scorse ore infatti, all’interno del database di Geekbench, è stato avvistato lo Xiaomi Mi 8 SE proprio con a bordo Android Q.
Per la precisione, è stato testato su Geekbench il 25 novembre e il SoC Snapdragon 710 ha ottenuto punteggi di 1830 e 5819 punti nei test single-core e multi-core, rispettivamente.
In precedenza, durante l’Android Developers Summit tenutosi all’inizio di novembre, sono state annunciate alcune delle novità che verranno introdotte su Android Q, tra cui il multi-window, lo split-screen migliorato e operazioni multi-tasking con picture-in-picture (più di due attività e un video possono essere eseguite senza interruzioni).
Per quanto riguarda Android 9 Pie, la prima versione di anteprima per gli sviluppatori è stata rilasciata a marzo di quest’anno e la versione ufficiale è stata rilasciata ad agosto. Se verrà mantenuta la stessa tempistica, ci troviamo ancora a 4 mesi di distanza dalla prima versione beta di Android Q.
Per Google, il fenomeno della frammentazione è ancora molto serio. Nonostante tutti gli smartphone che sono stati commercializzati con Android 8.0 Oreo devono necessariamente supportare il Project Treble, cosa che in teoria dovrebbe permette di eliminare più velocemente il problema della frammentazione, Android 9 Pie a novembre 2018 non ha raggiunto nemmeno lo 0,1% di tutti gli smartphone.
Per chi non lo sapesse, il Project Treble consiste nella separazione in compartimenti ben definiti delle varie parti che compongono il firmware per uno smartphone: i driver, il sistema operativo (AOSP) e la ROM personalizzata dai produttori. Ciò significa che il fornitore del SoC si occupa dei driver, Google si occupa di Android e i produttori devono solo aggiornare la loro ROM.
Il Project Treble è parte integrante di Android 8.0 Oreo solo se quest’ultimo viene pre-installato su di un nuovo smartphone. In caso di aggiornamento da Nougat, l’utilizzo del Project Treble è solo facoltativo