Xiaomi Mi 9: disponibile la beta della MIUI 10 basata su Android Q

Da Lorenzo Spada

Un annuncio ufficiale di Xiaomi ha svelato che su Xiaomi Mi 9 è ora possibile installare la MIUI 10 beta basata su Android Q. Qualsiasi utente che interessato alla MIUI 10 (versione Android Q) può ottenere questo aggiornamento.. Ricordiamo poi che Mi 9 è uno dei primi smartphone compatibili con la beta pubblica di Android Q rilasciata ufficialmente da Google.

Xiaomi ha fatto di tutto per rendere quanto più semplice possibile provare la nuova MIUI 10 beta. Se si utilizza la versione per sviluppatori Priority Experience , è possibile eseguire l’aggiornamento direttamente tramite OTA. In questo caso, gli utenti non perderanno alcun dato.

Se si utilizza la versione di prova, dopo aver sbloccato il Bootloader, è possibile eseguire l’aggiornamento mediante wipe e flash. Tuttavia, l’aggiornamento va a cancellare tutti i dati memorizzati nella memoria interna.

Zhang Guoquan, direttore del reparto software di Xiaomi, ha condiviso degli screenshot della MIUI 10 basata su Android Q, così da avere una prima idea dell’ultima versione appena sviluppata. Dagli screenshot, l’interfaccia utente della MIUI 10 (versione Android Q) non è molto diversa dalla versione Android Pie. L’aggiornamento è principalmente pensato per apportare le novità insite all’interno di Android Q, in attesa che la MIUI 11 arrivi e rinnovi la UI.

Secondo Google, Android Q si focalizza su tre aree ben distinte: innovazione, sicurezza e privacy e benessere digitale. Google vuole aiutare gli utenti a sfruttare le ultime tecnologie come le reti 5G, i display flessibili, gli schermi edge-to-edge, assicurando che la sicurezza, la privacy e il benessere degli utenti siano sempre una priorità.

Dal punto di vista estetico, trova spazio finalmente la Dark Mode a livello di sistema mentre sul fronte sicurezza è possibile dare le autorizzazione alle app non solo in maniera permanente ma anche per un solo accesso.

Gli utenti di Xiaomi Mi 9 ora possono provare a scaricare la prima beta, anche se non è consigliabile se si utilizza lo smartphone per questioni legate allo studio o al lavoro.

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