Xiaomi Mi 9T vs OPPO Reno 2: la battaglia del pop-up

Da Lorenzo Spada

Se la volontà di Apple di massimizzare la dimensione del display senza compromettere tanto le dimensioni ha fatto sì che con iPhone X partisse la tendenza del notch (seguita da praticamente tutti i principali produttori), Xiaomi, OPPO e OnePlus sono state fra le prime a sperimentare qualcosa di diverso (pur non sottraendosi a tale tendenza). Il risultato finale su cui sono giunti (sempre in attesa delle fotocamere sotto i display) è un meccanismo pop-up che nasconde la fotocamera all’interno della scocca, applicato fra gli altri su Xiaomi Mi 9T, OPPO Reno 2 e OnePlus 7 Pro.

Da felici possessori dello Xiaomi Mi 9T, abbiamo avuto l’opportunità di testare per una decina di giorni e grazie agli amici di OPPO Fans Italia il nuovo OPPO Reno 2 che, tra l’altro, ha caratteristiche molto simili a quelle di Mi 9T. E allora perché non realizzare un bel confronto fra due smartphone che fanno dell’effetto WOW il loro cavallo di battaglia estetico e che hanno specifiche simili? 

Estetica ed ergonomia

Come accennato in precedenza, per massimizzare la dimensione del display senza compromettere le dimensioni generali, sia OPPO che Xiaomi hanno deciso di usare un meccanismo pop-up che nasconda la fotocamera anteriore all’interno della scocca e lasci campo libero allo schermo.

Ciò significa che la superficie superiore di entrambi è quasi del tutto occupata dal display (Mi 9T occupa l’85,9% mentre Reno 2 l’85,81%).

Capovolgendo i due smartphone troviamo le prime differenze estetiche: se Xiaomi Mi 9T è stato realizzato con una scocca in vetro i cui effetti di luce sono visibili ai lati (solo nelle colorazioni rosso e blu, visto che la nera ha una finitura ottica che ricorda la fibra di carbonio), lo stesso tipo di scocca in vetro su OPPO Reno 2 è stata trattata in maniera tale da creare degli effetti di luce solo sulla striscia centrale che parte dal flash LED e arriva appena sotto il logo aziendale.

Su questo aspetto non possiamo dire quale dei due è migliore visto che, come dice il detto, “non e bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace“. In altre parole, la scelta è soggettiva. A noi è piaciuta maggiormente la finitura di OPPO Reno 2, più seria e di nicchia.

Ciò non toglie che la maggior parte di coloro acquistano un nuovo smartphone utilizza una cover a sua protezione, rendendo un po’ inutile le scelte estetiche legate ai riflessi di luce (è tra l’altro lo stesso pensiero espresso dai dirigenti di POCO durante il lancio di Pocophone F1).

Il capitolo ergonomia lo potremmo aprire con un altro detto molto famoso: “se bella vuoi apparire, tanto devi soffrire“. In questo caso la sofferenza è rappresentata da un’ergonomia non proprio delle migliori. In entrambi i casi vi è “quell’effetto saponetta” che rende difficile la presa in mano senza paura che scivoli.

A proposito si presa in mano, l’utilizzo con una sola mano è del tutto fuori questione. Nonostante infatti i display dall’aspect ratio molto slanciati in verticale, raggiungere la cima dei due senza realizzare “pericolose mosse di arti marziali” atte non fare scivolarli dalle mani è davvero difficile.

Xiaomi Mi 9T vs OPPO Reno 2 è una sfida anche tra pop-up vs pinna da squalo

Se il principio alla base dei due sistemi elettromeccanici per rivelare la fotocamera nascosta è identico, l’implementazione cambia parecchio. Mentre Xiaomi si è voluta mantenere sul sobrio con un piccolo carrellino che viene fuori dalla scocca superiore, OPPO ha voluto rendere ancora più distintivo questo aspetto con un sistema a forma di pinna di squalo che occupa gran parte del bordo superiore.

Anche in questo caso l’aspetto estetico è puramente soggettivo ma, in termini di utilità, dobbiamo dire che la versione implementata da Xiaomi la preferiamo anche per l’aggiunta di un LED di notifica che richiama la colorazione della scocca posteriore.

La vittoria va a Xiaomi anche sul fronte della velocità, col carrellino che impiega meno tempo ad aprirsi e chiudersi rispetto alla pinna di OPPO Reno 2.

L’unico aspetto in cui non possiamo avanzare alcun dato certo dalla nostra esperienza nell’usare i due smartphone è nella durata nel tempo. Avere delle parti elettromeccaniche è sempre un punto debole visto che alla lunga si romperanno. Tuttavia, OPPO dichiara che il suo meccanismo è stato testato con successo per 200.000 cicli di apertura e chiusura mentre Xiaomi ha assicurato una durata di 300.000 cicli.

Ad ogni modo, che il sistema pop-up piaccia o meno, si tratta senza dubbio di una manna dal cielo per coloro hanno paura di essere spiati dal proprio smartphone.

Xiaomi Mi 9T vs OPPO Reno 2: prestazioni simili

In termini di hardware, entrambi gli smartphone appartengono alla così detta “fascia medio alta”, adottando rispettivamente il SoC Qualcomm Snapdragon 730 (Mi 9T) e lo Snapdragon 730G (Reno 2). Nonostante il secondo sia stato sviluppato con in mente il gaming, non vi è quasi alcuna differenza in termini di potenza (sicuramente non ce n’è nell’uso di tutti i giorni).

Anche il display usato è simile, con il Mi 9T che equipaggia uno schermo OLED da 6,39 pollici con risoluzione Full HD+ e il Reno 2 uno schermo OLED da 6,5 pollici con risoluzione Full HD+. Non abbiamo avuto modo di verificare le esatte specifiche sulla gamma cromatica ma, ad occhio e lasciando le impostazioni di default sulla taratura cromatica, il display usato da OPPO ci è parso leggermente più saturo e con una luminosità massima leggermente più elevata.

Per il resto, qui di seguito vi lasciamo a una comparativa delle schede tecniche.

Xiaomi Mi 9TOPPO Reno 2
Dimensioni156.7 x 74.3 x 8.8 mm160 x 74.3 x 9.5 mm
Display AMOLED da 6,39 pollici con risoluzione Full HD+ (2340 x 1080 pixel) e protezione Corning Gorilla Glass 5AMOLED da 6,5 pollici con risoluzione Full HD+ (2400 x 1080 pixel) e protezione Corning Gorilla Glass 6
SoCQualcomm Snapdragon 730 con CPU Octa-core (2×2.2 GHz Kryo 470 Gold & 6×1.8 GHz Kryo 470 Silver) Qualcomm Snapdragon 730G con CPU Octa-core (2×2.2 GHz Kryo 470 Gold & 6×1.8 GHz Kryo 470 Silver)
Memoria6 GB di RAM – 64/128 GB di memoria interna (non espandibile)8 GB di RAM – 256 GB di memoria interna (espandibile via microSD)
Fotocamera posterioreTripla da 48 MP, f/1.8, 26mm (standard), 1/2″, 0.8µm, PDAF +
8 MP, f/2.4, 53mm (teleobiettivo), 1/4″, 1.12µm, PDAF, 2x zoom ottico +
13 MP, f/2.4, 12mm (ultra grandangolare), 1/3″, 1.12µm
Quadrupla da 48 MP, f/1.7, 26mm (standard), 1/2.0″, 0.8µm, PDAF, OIS +
13MP, f/2.4, (teleobiettivo), 1/3.4″, 1.0µm, PDAF +
8 MP, f/2.2, 13mm (ultra grandangolare), 1/3.2″, 1.4µm +
2 MP B/W, f/2.4, 1/5″, 1.75µm
Fotocamera anteriorePop-up da 20 MP, f/2.2, 0.8µmPop-up da 16 MP, f/2.0, 26mm (wide), 1/3.1″, 1.0µm
ConnettivitàWi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, dual-band, Wi-Fi Direct, hotspot, Bluetooth 5, GPS + GLONASS + GalileoWi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, dual-band, Wi-Fi Direct, hotspot, Bluetooth 5, GPS + GLONASS + Galileo
Batteria4000 mAh con ricarica rapida da 18W4000 mAh con ricarica rapida VOOC 3.0 da 20W
Funzioni extraSensore di impronte digitali ottico sotto il display, sensore ad infrarossiSensore di impronte digitali ottico sotto il display
Sistema operativoAndroid 9 Pie con MIUI 1Android 9 Pie con ColorOS 6.1

Il sensore di impronte digitali ottico sotto il display è presente in entrambi ma troviamo che l’implementazione di OPPO sia leggermente migliore, col sensore che si è dimostrato più preciso e anche più veloce nel riconoscimento rispetto alla controparte, come potete vedere dalla seguente GIF.

Segnaliamo che in entrambi gli smartphone è presente la Radio FM insieme al jack audio da 3,5 mm, l’aggancio dei segnali dei satelliti per la geolocalizzazione è fulminea e che la ricezione della rete mobile 3G/4G e WiFi è buona e non presenta nessun problema di sorta.

A proposito di connettività, in entrambi i modelli trova spazio il chip NFC per i pagamenti in mobilità mediante Google Pay. Sottolineiamo però che sul Mi 9T è necessario impostare, nelle impostazioni della connettività, la posizione dell’elemento di sicurezza su HCE Wallet, mentre su Oppo tutto è configurato bene di default.

Giusto per sfizio e completezza, qui di seguito vi lasciamo anche una comparativa di test benchmark fra i due (noi non crediamo molto in questi numeri che non tengono conto di molti altri fattori).

Comparto fotografico comparabile e di buon livello

4 fotocamere contro 3 fotocamere. In termini di numeri OPPO offre una maggiore flessibilità negli scatti ma, nel pratico, la fotocamera da 2MP di Reno 2 pensata per le macro non fa alcuna differenza, tanto che pensiamo sia stata inserita solo per offrire più fotocamere rispetto alla concorrenza e quindi a fini di marketing.

Sottolineiamo che le prove le abbiamo realizzato esclusivamente in modalità automatica, lasciando che fosse il software fotografico a gestire le modalità di scatto e il bilanciamento dei vari parametri.

Fatte queste premesse, passiamo all’analisi degli scatti che abbiamo realizzato nei giorni in cui abbiamo testato i due smartphone.

In condizioni di buona illuminazione, le fotocamere da 48 MP di entrambi restituiscono fotografie di buon livello, con un buon livello di dettaglio e una messa a fuoco abbastanza rapida. Anche il teleobiettivo di entrambi si comporta bene mentre la qualità più bassa (anch’essa comparabile tra i due) l’abbiamo riscontrata con la fotocamera grandangolare.

Quando cala la notte o comunque in condizioni di scarsa illuminazione, la tecnologia del pixel binning dà il suo meglio permettendo di catturare molta più luce rispetto al normale. Se a questo aggiungiamo la così detta “fotografia computazionale” che si ha con la modalità notte, entrambi restituiscono degli scatti buoni, un po’ innaturali forse visto che illuminano tutta la scena allo stesso modo ma comunque accettabili.

I due smartphone vanno a braccetto anche con la qualità della fotocamera interiore, la quale non è certo ai massimi livelli. Possiamo dire che entrambi non fanno dei selfie il loro cavallo di battaglia. 

In termini di registrazione video, tendiamo a preferire quella di Oppo Reno 2 sul fronte della stabilità grazie alla sua tecnologia Ultra-Steady. Essa combina la stabilizzazione elettronica e ottica, oltre che ai dati provenienti da un giroscopio simile a quelli usati sulle action cam, per eliminare qualsiasi tremolio dal video. Di contro, Xiaomi Mi 9T può contare solo sulla stabilizzazione elettronica dell’immagine (EIS) che, seppur non terribile, non è paragonabile alla controparte.

Fortunatamente il Mi 9T va a compensare la mancanza dell’OIS con una qualità nella registrazione video pressoché identica rispetto a quella di Reno 2.

Il software fa pendere nettamente l’ago della bilancia

In questo confronto è il software come non mai a fare una grossa differenza. Sottolineiamo che entrambi gli smartphone sono stati aggiornati all’ultima versione disponibile delle rispettive ROM.

Su Xiaomi Mi 9T abbiamo la MIUI 11 basata su Android 9 Pie mentre su Oppo Reno 2 la ColorOS 6.1 basata su Android 9 Pie. In entrambi i casi si tratta di ROM che personalizzano in maniera pesante l’interfaccia grafica di Android, rendendola molto differente da quella che si trova nel sistema stock AOSP.

Nel confronto del software la bilancia del confronto tende a prendere pesantemente verso lo Xiaomi Mi 9T, con la MIUI 11 molto più completa di funzioni e con una grafica decisamente più originale. Di contro, con la ColorOS 6.1 sembra che si sia preso molto spunto (e neanche in maniera buona) dalle versioni di qualche anno fa di iOS. 

Abbastanza inaspettato inoltre l’assenza totale del supporto alla Dark Mode su Oppo Reno 2 che però, a difesa dell’azienda, è stata implementata da Google solo a partire da Android 10; il fatto che si trovi su Xiaomi Mi 9T sin dalla MIUI 10 è un plus non da poco che va dato agli sviluppatori di Xiaomi, soprattutto considerando che entrambi gli smartphone dispongono di schermi di tipo OLED (in questo senso la Dark Mode aiuta anche a minimizzare il consumo energetico dello schermo).

Un altro aspetto in cui la MIUI 11 fa prendere l’ago della bilancia del confronto verso lo Xiaomi Mi 9T è l’Always On Display: l’aggiornamento dalla MIUI 10 ha portato un sacco di nuove funzioni per personalizzare a proprio piacimento questa impostazione, le quali sono totalmente assenti sulla ColorOS. Su questo fronte segnaliamo anche che l’AOD di ColorOS non mostra alcuna notifica di app di terze parti, a differenza di quello della MIUI che le mostra ed è molto più ricco di informazioni.

Per quanto riguarda la navigazione nel sistema operativo, entrambi gli smartphone si equivalgono, offrendo sia la possibilità di usare la classica barra di navigazione con i tre tasti sia la possibilità di usare delle gesture identiche sia nello stile che nelle animazioni

Nello specifico:

  • Swipe veloce dal bordo inferiore verso l’alto per tornare alla Home
  • Swipe prolungato dal bordo inferiore verso l’alto per accedere al Multitasking
  • Swipe veloce dal bordo sinistro o destro verso il centro per tornare indietro
  • Swipe prolungato dal bordo sinistro o destro verso il centro per tornare all’app precedente

Anche l’accesso all’assistente digitale preferito (di default c’è Google Assistent) con le gesture di navigazione attivate avviene nella stessa maniera: pressione per 0,5 secondi del tasto di accensione.

Batterie capienti, autonomia comparabili

Entrambi gli smartphone possono contare su una capiente batteria da 4000 mAh che assicura loro un’autonomia molto buona.

Abbiamo utilizzato di proposito entrambi sia in maniera blanda (messaggistica, social e streaming online) che in maniera più pesante (giochi, caricamento di file online, benchmark ecc.) al fine di simulare i due estremi di utilizzo.

  • Con un uso blando di Xiaomi Mi 9T siamo riusciti ad arrivare a sera con il 55-60%, il che ci ha permesso di “tirare avanti” un altro giorno e porre lo smartphone in ricarica solo la sera con il 10% di energia residua; una situazione simile l’abbiamo riscontrata con Oppo Reno 2, anche se al 10% ci siamo arrivati un paio d’ore prima rispetto al Mi 9T
  • Con un uso stress, l’arrivo a fine giornata è assicurato per entrambi anche se, proprio come nelle prove con uso blando, il Mi 9T assicura qualcosina in più.

Per quanto riguarda i tempi di ricarica, avendo batteria di egual capacità e supporto alla ricarica rapida simile (18W vs 20W), sia con Oppo Reno 2 che con Xiaomi Mi 9T abbiamo riscontrato dei tempi di ricarica molto simili riuscendo a passare da un valore prossimo allo 0% al 100% in circa 105 minuti con Mi 9T e in 102 minuti con Reno 2.

È bene ricordare però che per massimizzare la vita di una batteria al litio, l’ideale sarebbe lasciarla sempre in un range che va dal 40% all’80% ed evitando, quando possibile, ricariche rapide.

Conclusioni e consigli per l’acquisto

Entrambi gli smartphone protagonisti del nostro confronto hanno delle buone caratteristiche tecniche, un fantastico touch and feel e un buon comparto fotografico. Tuttavia, ci sono alcuni punti che fanno pendere il confronto più da un lato che dall’altro, come ad esempio il software e il prezzo di vendita.

Fino a ora non abbiamo affrontato il capitolo prezzi ma mentre lo Xiaomi Mi 9T ha un prezzo di listino di 329 euro anche se ormai lo si trova quasi sempre al di sotto dei 300 euro (acquistandolo da Mastmen potete avere ulteriori 5 euro di sconto aggiungendo anche il codice promo MENO5_MFI), Oppo Reno 2 è uno smartphone dotato di un prezzo di listino di 499 euro (lo street price ancora è intorno ai 400 euro).

Considerando il tutto nel complesso, seppur si tratti di smartphone molto belli e performanti, se siete alla ricerca di un nuovo smartphone dal design a tutto display, con prestazioni buone e ottima autonomia, il nostro consiglio è quello di orientarvi verso lo Xiaomi Mi 9T, almeno finché lo street price di Reno 2 non cali ancora.

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