Xiaomi, nella sua espansione, si deve preoccupare di Google

Da Lorenzo Spada

Il successo ottenuto da Xiaomi in patria è frutto di una serie di fattori. Hardware potente, prezzi concorrenziali e ROM proprietaria rappresentano la maggior parte ma non dobbiamo dimenticare che il produttore cinese ha oramai implementato da tempo, sui suoi smartphone, numerosi servizi, tra cui il Mi Cloud, il Mi App Store ed i propri servizi di streaming multimediale e di messaggistica. Tutti assieme, sono andati a formare un ecosistema compatto e molto apprezzato dagli utenti cinesi.

Se ci seguite con attenzione, saprete che Xiaomi ha intenzione di aprire un negozio online negli Stati Uniti e, anche se non inserirà subito nel catalogo gli smartphone, si tratta di un primo passo verso l’introduzione di essi nel continente americano.

Considerando che gli Stati Uniti d’America sono dominati dai servizi Google, pre-installati tra l’altro nella maggior parte degli smartphone Android, Xiaomi deve preoccuparsi per il successo del proprio ecosistema di applicazioni e servizi una volta approdata negli USA?

Secondo il nostro parere si perchè, nonostante sta ottenendo un grande successo anche fuori dalla Cina con i propri smartphone, gli utenti sono abbastanza diffidenti nell’affidare i propri dati ad una società proveniente dalla Cina ed accusata più volte di appropriazione indebita di dati. Una soluzione concreta potrebbe essere rappresentata dalla migrazione dei server dalla Cina agli Stati Uniti, cosa che tra l’altro Xiaomi ha già incominciato a fare, affidandosi ai servizi server di Amazon.

Un alleato importante potrebbe poi essere rappresentato da Cyanogen Inc., vista la volontà del team di sviluppo da staccarsi completamente da Google.

Voi come la vedete? Xiaomi riuscirà a competere anche con Google?

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