Fate spazio a Xiaomi, nuovo quarto produttore di smartphone al mondo

Da Lorenzo Spada

La cavalcata di Xiaomi nel mondo degli smartphone non è proceduta sempre senza intoppi. Sappiamo bene che nel 2016 ha avuto una flessione per via della decisione errata di voler vendere solo online (fortunatamente la scelta è stata del tutto ribaltata). Tuttavia, da allora il mercato degli smartphone Xiaomi ha avuto il vento in poppa, tanto che nell’ultima rilevazione statistica si è posizionato al quarto posto a livello mondiale.

In particolare, sembra che Xiaomi abbia spedito 28,3 milioni di smartphone nel primo trimestre del 2018, superando Oppo di  4,2 milioni di smartphone. Potrebbe non sembrare un grosso numero ma, se consideriamo che Xiaomi nel Q1 2017 (stesso periodo di un anno prima) aveva spedito 12,6 milioni di smartphone e Oppo 27,6, riguardandolo il nuovo distacco fra i due assume tutto un altro significato.

Sul fronte del market share, se nel primo trimestre del 2017 Xiaomi poteva contare su una quota di mercato (sempre a livello mondiale) di 3,6%, nel primo trimestre del 2018 tale quota è aumentata fino all’8,2%.

Chiaramente questi numeri sono destinati a crescere e di molto nel momento in cui la presenza di Xiaomi in Europa, attraverso i suoi Mi Store (e anche grazie alle partnership), si sarà assestata.

Allo stesso modo, tutto sembra incastrarsi alla perfezione per il colosso cinese relativamente alla sua IPO nella borsa di Hong Kong. Gli investitori non potrebbero vedere numeri migliori di questi per dare fiducia all’azienda (nonostante il tetto massimo sugli utili imposto da Lei Jun).

Ricordiamo che durante le fasi della IPO, Xiaomi sta cercando di “racimolare” 10 miliardi di dollari, al fine di stabilire un nuovo record con una quotazione iniziale intorno ai 100 miliardi di dollari (la più grande IPO da quella di Alibaba nel 2014).

Insomma, il futuro prossimo di Xiaomi sembra essere decisamente roseo e, a meno di imprevisti di qualsiasi genere, parte delle quote di mercato di Samsung, Apple e Xaomi in tutta Europa sono seriamente a rischio.

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