Sappiamo bene che le intenzioni di Xiaomi sono quelle di quotarsi in borsa entro la fine dell’anno al fine di valorizzare il più possibile (per quanto riguarda gli investitori) quanto costruito in questi 8 anni di storia.
Nelle scorse ore abbiamo scoperto che Xiaomi ha scelto la China Citic Securities per gestire la sua emissione di ricevute di deposito cinesi. Ciò in quanto il produttore di smartphone si prepara a presentare, in maniera un po’ anticipata rispetto alle aspettative iniziali, una richiesta pubblica iniziale di quotazione nella borsa di Hong Kong.
La società con sede a Pechino potrebbe presentare una quotazione pubblica già il mese prossimo e ha come obiettivo una valutazione di circa 100 miliardi di dollari, ha riferito una delle persone vicine all’azienda, la quale ha chiesto di non essere identificata perché la questione è privata. Il CDR è più probabile che venga dopo l’IPO a Hong Kong e le sue dimensioni devono ancora essere decise.
Xiaomi potrebbe essere la più grande IPO dopo l’esordio di 25 miliardi di dollari di Alibaba Group Holding Ltd. nel 2014. Il produttore di smartphone, che una volta ha ottenuto una valutazione di 45 miliardi di dollari, ha sofferto per un 2016 impegnativo per poi rialzarsi alla grande rinnovando il modello di vendita e espandendosi in India, dove rivaleggia con Samsung Electronics Co. come il più grande venditore. Xiaomi ha scelto Morgan Stanley, Goldman Sachs Group Inc., Credit Suisse Group AG e Deutsche Bank AG (nomi non di poco conto a livello finanziario) per la sua IPO.
Che le voci sulla possibile acquisizione di GoPro siano frutto di un tentativo di innalzare ulteriormente il potenziale valore di mercato di Xiaomi all’ora della quotazione pubblica? Si tratterebbe di una strategia molto intelligente e che arriverebbe proprio nel momento giusto. A ogni modo, rimaniamo in attesa per nuovi sviluppi sulla questione.