Il CEO di Xiaomi Lei Jun ha annunciato che l’azienda ha iniziato la costruzione di un’enorme Smart Factory per la produzione completamente automatizzata di smartphone. La produzione ha il nome simbolico “Black Light Factory” perché difficilmente avrà bisogno di lavoratori. Ogni tre secondi uno smartphone lascerà i nastri trasportatori dell’azienda, il cui assemblaggio, test e confezionamento sarà eseguito solamente da robot.
Ad agosto dello scorso anno, Xiaomi ha lanciato la prima fase della Smart Factory. Si tratta di una fabbrica robotica per la produzione di smartphone con una capacità di un milione di dispositivi all’anno. Infatti, durante la prima fase del progetto, l’azienda ha studiato ed elaborato la possibilità di linee automatiche di lavoro senza o con minima partecipazione umana. L’esperienza maturata ha permesso all’azienda di intraprendere la seconda fase del progetto, durante la quale verrà realizzato un impianto di produzione automatica con una capacità di 10 milioni di smartphone all’anno.
Entrambe le fabbriche Black Light si trovano in due distretti di Pechino. Il progetto per la seconda fase è stato completato tre mesi fa, mentre di recente la società ha ricevuto i diritti per l’uso del terreno e ha immediatamente iniziato la costruzione.
Il progetto di Xiaomi prevede di mettere in funzione la nuova produzione automatica alla fine del 2023, con una produzione annuale stimata in almeno 60 miliardi di yuan ($ 9,3 miliardi). Sarebbe interessante sapere quanto costa lanciare un impianto del genere. La fabbrica lavorerà 24 ore su 24 senza pause pranzo, fine settimana e festività. Se a ciò si aggiunge la mancanza di una retribuzione mensile e l’assoluta certezza di funzionamento anche in caso di altre pandemie, è lecito attendersi anche un abbassamento del costo degli smartphone.