Xiaomi sta monitorando attentamente la situazione Google-Huawei

Da Lorenzo Spada

La scorsa settimana è stata quasi del tutto monopolizzata dalla questione Trump, del suo ordine esecutivo nei confronti di Huawei e della decisione di Google di tagliare i ponti con il colosso cinese. Xiaomi ha detto lunedì che sta “monitorando da vicino” il veto di Google a Huawei, oltre a quello delle altre società statunitensi, ma ha sottolineato che questa situazione non sta “influenzando” la società.

Le fonti di Xiaomi in Spagna hanno sottolineato che la società sta prestando attenzione a questo perché sono le notizie che riguardano il settore, ma ha insistito sul fatto che, come società, non temono alcun coinvolgimento nella situazione.

Xiaomi ha venduto nel primo trimestre dell’anno 25 milioni di smartphone, i quali rappresentano l’8% della quota di mercato e la collocano nella classifica mondiale dei produttori al quarto posto, dietro a Samsung, Huawei e Apple, secondo la consulenza IDC.

La rottura di Google con Huawei, il secondo produttore al mondo di smartphone, significa la scomparsa del sistema operativo Android per i nuovi telefoni cellulari della compagnia cinese, anche se continuerà a supportare i dispositivi già in vendita.

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato un articolo sul perché Xiaomi, sempre ammesso che rimanga estranea alla questione, possa sfruttare la situazione e trarne vantaggio non solo per aumentare ancora di più le vendite di smartphone ma anche per rafforzare il proprio business legato ai Mi Notebook.

Secondo i dati della società di consulenza IDC, Huawei ha attualmente una quota di mercato mondiale nel settore smartphone del 19%, davanti a Apple (11,7%) e solo dietro a Samsung (23,1%). Ma dopo la decisione presa domenica 19 da Google, gli analisti stimano che le spedizioni globali di smartphone Huawei diminuiranno del 24% anno su anno nel 2019. Entro il 2020, le spedizioni continueranno a diminuire del 23% anno su anno.

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