Xiaomi svela la propria implementazione della tecnologia UWB

Da Lorenzo Spada

Una delle nuove forme di comunicazione dati che i produttori di smartphone stanno sperimentando, oltre chiaramente al 5G che ormai però è un qualcosa di appurato, è la così detta UWB o Ultra Wide Band. Apple è stata la prima a “farla conoscere al pubblico” attraverso i suoi chip U1 integrati sugli iPhone (anche se ancora non utilizzati per niente) ma nelle scorse ore anche Xiaomi ha parlato dello sviluppo della tecnologia UWB.

La Ultra Wide Band (UWB) è una tecnologia di comunicazione wireless che non utilizza un vettore sinusoidale ma usa impulsi stretti a onde non sinusoidali di nanosecondi per trasmettere i dati. Non esiste una frequenza precisa in cui la UWB opera ma trae comunque beneficio di tutte quelle bande non regolate.

La tecnologia UWB presenta i vantaggi di una bassa complessità del sistema, bassa potenza del segnale di trasmissione, bassa capacità di intercettazione e alta precisione di posizionamento. Visto che ha anche una bassissima capacità di trasmettere dati, non è stata pensata come rimpiazzo al Bluetooth LE ma bensì come sistema di tracciamento di oggetti in ambienti interni.

Secondo quanto detto da Xiaomi, si tratta di una nuova generazione di tecnologia di connessione in grado di rilevare con precisione la posizione spaziale dei dispositivi intelligenti, proprio come un “GPS interno“. La capacità di posizionamento ad altissima precisione consente di ricevere una stima molto precisa di dove si trova.

Xiaomi ha utilizzato la sua implementazione della UWB e un algoritmo di antenna auto-sviluppato per modificare gli smartphone della serie Xiaomi Mi 10 e una serie di dispositivi intelligenti per ottenere un posizionamento a livello centimetrico e una precisione di misurazione dell’angolo di ± 3°. Inoltre, l’azienda ha introdotto i così detti “one-finger control” e “one finger delivery“, due funzioni innovative.

Il one-finger control (controllo con un dito) permetterà di sollevare il telefono, puntarlo verso il dispositivo intelligente e l’interfaccia di controllo si aprirà automaticamente (una cosa simile è stata mostrata ieri da Apple attraverso l’interazione via UWB fra iPhone 12 e HomePod Mini): è possibile accendere la TV, cambiare il colore della lampada da tavolo, selezionare brani e visualizzare i testi semplicemente avvicinandosi agli oggetti supportati.

One finger delivery (Consegna con un dito) invece si riferisce all’uso di gesture sullo smartphone che hanno effetto sui dispositivi smart, senza che fra questi vi sia una comunicazione diretta come WiFi e Bluetooth: basta solo indicare il dispositivo intelligente per eseguire operazioni attraverso delle gesture.

Come afferma Xiaomi, questa è solo la punta dell’iceberg della tecnologia Xiaomi UWB. Presto, anche attraverso il “puntamento”, si potrà ottenere un collegamento apparentemente da fantascienza. Ad esempio, quando si sarà vicini alla portiera dell’auto, lo smartphone in tasca la sbloccherà automaticamente.

È bene precisare che la tecnologia UWB, seppur ogni produttore la chiamerà in maniera diversa, si sta cercando di farla diventare quanto più uno standard comune, così che i vari accessori sviluppati ad-hoc funzionino in maniera indipendente dal brand e dalla piattaforma.

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