Qualche giorno fa vi abbiamo comunicato che il 9 luglio sarebbe stato il giorno dell’esordio in borsa di Xiaomi. Ebbene, adesso possiamo dire che il colosso cinese è un’azienda ufficialmente quotata nella borsa di Hong Kong con un valore iniziale di 54,3 miliardi di dollari.
Forse non tutti sapranno che inizialmente l’obiettivo di Xiaomi era quello di ottenere una valutazione intorno ai 100 miliardi di dollari, il quale è stato poi ridimensionato a 70 miliardi. Stando al valore reale derivato dalla vendita iniziale di azioni, possiamo dire che si è trattato di un mezzo flop.
C’è da dire che questo mezzo flop era nell’aria sin da quando Xiaomi ha aperto la vendita preliminare di azioni ai “professionisti del mestiere”, con un trend negativo continuato anche nella seconda fase.
Nel complesso, il prezzo della IPO di Xiaomi è stato pari a 17 HKD per azione (il prezzo minimo toccato è stato di 16), con una valutazione complessiva di 54,3 miliardi di dollari. Nonostante si tratti di un valore inferiore alle aspettative iniziali, è pur sempre una delle tre più rilevanti IPO di un’azienda che opera nel mercato tecnologico, con una vendita di di azioni per 4,72 miliardi di dollari.
Linus Yip, analista di First Shanghai Securities, afferma al riguardo: “negoziare al di sotto del prezzo di emissione suggerisce che gli investitori ritenevano che la valutazione del titolo era relativamente alta rispetto a quella di Tencent ed Apple”.
Dal canto di Xiaomi, il CEO Lei Jun ha così commentato: “Senza l’innovazione dei mercati dei capitali di Hong Kong, sarebbe difficile per noi avere la possibilità di quotare pubblicamente a Hong Kong. Credo che in futuro ci saranno più aziende internet di alta qualità che verranno a Hong Kong.”
Fortunatamente a coloro che non hanno investito in Xiaomi non cambia molto, dal momento che i prezzi finali ai consumatori proposti dall’azienda non avranno mai più del 5% di ricarico per gli utili.