Xiaomi naviga un difficile Q1 2022 con un -1% di market share

Da Lorenzo Spada

Le vendite di smartphone hanno dei numeri variabili in base al periodo dell’anno: maggiori durante le festività (tendenzialmente sul finire dell’anno) e minori nel resto dei giorni. Il primo trimestre è senza dubbio uno dei periodi in cui le vendite subiscono una flessione ma, nel caso del Q1 2022, un mix di guerra in Ucraina, nuovi blocchi in Cina e inflazione globale ha fatto si che le vendite generali crollassero del -11% (dati Canalys). Xiaomi, dal canto suo, è riuscita a navigare abbastanza bene questo periodo mantenente la terza posizione in classifica e limitando le perdite nel market share a un -1%.

Produttore Q1 2021 market share Q1 2022 market share
Samsung 22% 24%
Apple 15% 18%
Xiaomi 14% 13%
OPPO 11% 10%
vivo 10% 8%
Altri 28% 27%

La prima posizione è stata conquistata da Samsung che, grazie alla serie di top gamma Galaxy S22 e ai modelli di fascia media Galaxy A, è riuscita ad accrescere il proprio market share portandolo dal 22% al 24%.

Il Q1 2022 di Apple ha visto la coda finale del “trimestre d’oro” che ogni anno l’azienda ha quando lancia la nuova generazione di iPhone. Il suo market share è passato dal 15% dello scorso anno al 18%.

Al terzo posto, come detto inizialmente, ritroviamo iaomi con delle vendite in flessione e un market share ridotto dal 14% al 13%. A differenza di Samsung ed Apple che puntano molto sulle vendite dei loro top di gamma, la performance che è riuscita a mitigare il periodo difficile è attribuibile principalmente alla popolare serie Redmi Note.

Anche la quarta e quinta posizione, rispettivamente occupate da OPPO (incluse le vendite di OnePlus) e vivo, hanno visto un calo del market share.

Chiaramente per noi utenti non fa alcuna differenza se le vendite di smartphone di un determinato produttore vanno bene o male. Anzi, la forte concorrenza a cui stiamo assistendo non fa altro che beneficiare il consumatore finale. E, a volerla dire tutta, l’acquisto di uno smartphone nuovo non è sempre necessario quando si può sfruttare ancora quello vecchio, anche con qualche modifica al software.

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